"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 13 novembre 2019

Il senso dell'elefante di Marco Missiroli

Da IBS: La devozione verso tutti i figli, al di là dei legami di sangue: è il senso dell'elefante, codice inscritto in uno dei mammiferi più controversi, e amuleto di una storia che comincia in un condominio di Milano. Pietro è il nuovo portinaio, ha lasciato all'improvviso la sua Rimini per affrontare un destino chiuso tra le mura del palazzo su cui sta vegliando. Era prete fino a poco tempo prima, ora è custode taciturno di chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini, un giovane medico che vive con moglie e figlia al secondo piano. Perché Pietro entra in casa di Martini quando non c'è? Perché lo segue fino a condividere con lui una verità inconfessabile? Il segreto che li unisce scava nel significato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco, arrivando all'origine di tutto: una ragazza conosciuta da Pietro quando era un sacerdote senza Dio, in una Rimini dura e poetica, a tratti felliniana. Qui inizia questa storia che accompagna i suoi personaggi nella ricerca di un antidoto alla solitudine dei nostri tempi, verso una libertà di scelta, e di sacrificio. In questo romanzo Marco Missiroli va al cuore della sua narrativa, raccontando il sottile confine tra l'amore e il tradimento, il conflitto con la fede e la dedizione verso l'altro. A partire da una semplice, terribile domanda: a che cosa siamo disposti a rinunciare per proteggere i nostri legami?

Il confronto:


M. F. : mi ha un po' sconcertato. E’ molto intrecciato e il  senso misterioso resta tale almeno fino a metà libro. E’ la storia di un prete Pietro che fa il portinaio. Viene affrontata la tematica dell'eutanasia praticata dal Dottor Martini, che si copre essere il figlio di Pietro. Mi è sembra che manca la definizione finale dei personaggi. Il medico si vede attraverso gli occhi del padre, ma alla fine le motivazioni profonde che lo spingono a praticare l'eutanasia non vengono descritte.
Mi aspettavo che Pietro avesse un punto di vista più positivo.
Pietro ha fatto come l'elefante, si è proposto non solo come padre di Luca ma di tutti.
Non si è comportato con Luca, come Celeste gli aveva scritto di fare.

L.F. : il dottor Martini esercita l'eutanasia solo con persone consapevoli. Non vorrebbe esercitarla sul benzinaio perchè non ne ha bisogno e solo dopo varie riflessioni aderisce alla sua  richiesta. Tratta l'eutanasia  in maniera giusta.  Nel romanzo c'è una solitudine incredibile, tutti hanno perso qualcosa. Il prete ha perso Celeste e vorrebbe recuperare il figlio. La vedova dopo la morte del marito è asfissiante con il figlio. L'avvocato è il personaggio che mi è piaciuto maggiormente. La  bravura di Pietro sta nel dare fiducia alle persone,  per riaccendere le loro speranze. Il gatto, con nome e cognome, aveva una sua personalità.  Il finale lascia un senso di amarezza.

P.B.: mi è piaciuto molto questo concetto: “la gente si lascia perchè a un certo punto decide di provare qualcun altro”. “E' l'amore minimo”. “ E quale sarebbe l'amore massimo?” chiede Riccardo al prete.“Difendere l'amore per una sola persona”.
Ho trovato alcuni passaggi slegati stilisticamente.
La figura della strega è molto particolare.
Bella l'idea dell'eutanasia, ma  peccato non sia riuscito a svilupparla meglio.

R.R. : c'è tanta roba ma nessun concetto sviscerato.

C.D. : c'è la nebbia di Rimini e la nebbia di Milano. Mi ha dato l'impressione di qualcosa che dovesse essere sviluppato maggiormente, che è restato appunto avvolto in queste nebbie. I personaggi di questo condominio avrebbero dovuto essere più sviscerati. L'avvocato omosessuale Poppi fa tenerezza. Egli è riuscito a mettere in atto ciò che voleva raggiungere: la morte come cessazione della sofferenza. Lo scrittore ha pescato i suoi personaggi anche nel mondo animale: l'elefante, il gatto etc.e questomi è piaciuto molto.

F.F. : è comunque un bravo scrittore.