"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 19 gennaio 2022

L'esistenza di dio di Raul Montanari

Condannato per un delitto di cui è parso fin troppo ansioso di dichiararsi colpevole, Adriano salva in carcere un ragazzo, Bruno, da una violenza sessuale. Ma Bruno non è un detenuto qualsiasi: è il figlio di un boss mafioso. Quando Adriano esce dalla prigione trova Bruno ad aspettarlo, pieno di una riconoscenza che finisce per rivelarsi pericolosa per lui, per i suoi affetti e per tutto il mondo che sta cercando di ricostruire intorno a sé. Così Adriano dovrà alla fine affrontare Bruno e mettere in gioco la propria esistenza per salvare quella delle persone che ama. Ambientato in una Milano visionaria, questo thriller psicologico assume le cadenze di una tragedia greca, dove il destino incalza l'eroe costringendolo a scelte drammatiche. 

Il confronto 

Luciano: è un giallo sui generis, molto profondo. Non è un thriller ma un noir. Mi ha ricordato “ La promessa” di Durrenmatt. L'amicizia è la tematica predominante. In particolare quella autentica fra Carlo e Adriano. Ma c’è un altro tipo di amicizia, quella obbligata che ha con Bruno a causa di un debito di riconoscenza contratto in carcere. Infatti trattandosi di un camorrista l’amicizia con Bruno è particolare, perchè soggiace alle regole della mafia. Mi ha suscitato simpatia il fatto che Adriano è un bibliotecario. I rapporti che Adriano ha con le donne, soprattutto con la moglie, sono un po' ossessivi (per.es. la fissa per i reggiseni). La claustrofobia, il non aprire gli scatoloni, il non decidere sono aspetti della sua personalità contorta.

Mi è piaciuto quando denigra l'importanza della psicanalisi perché è una posizione che condivido.

Maddalena S.: Non mi è piaciuto molto. E’ significativa la tematica dell'amicizia. Mi ha deluso vedere il protagonista crollare così per una donna.

Marco: mi ha fatto specie che la parola dio sia scritta sempre con d minuscola, forse a voler significare il suo ateismo.

Gianfranca: Adriano non aveva pagato abbastanza per la morte della moglie e non ha un motivo per vivere. E' una persona tormentata. La moglie era pazza e voleva suicidarsi. Forse vuol fare una riflessione: ciò che ci accade è per volere di Dio? L'ho letto volentieri, leggero, piacevole.

Maddalena R.: Come giallo era un po' scontato. Mi è sfuggito il suo pensiero. C'è la storia, ci sono i personaggi, ogni tanto il protagonista esprime dei giudizi, come per esempio sulla psicanalisi, ma mi sono un po' persa. Mi dà l'impressione che lui rotoli in questi episodi un po' casuali.

Roberta: Adriano si sente colpevole per non essere riuscito a salvare la moglie. Le situazioni in cui si trova con le altre donne sono un po' squallide.

Gianfranca: Purtroppo sono dinamiche normali nella vita attuale: vai con una ma ti piace anche l'altra,

Ornella: la storia è più da film.

Cristina: Lettura veloce, piacevole, non impegnativa ma mai banale. E’ romanzo d’ evasione. Adriano ha l’indole del salvatore, di fronte ad un'ingiustizia si mobilita. La psicanalisi di cui si parla è quella di moda in America, in cui l’aspetto economico è rilevante. In realtà in Italia c'è una sensibilità maggiore verso il paziente e l’aspetto della cura non è trascurabile. Lo scrittore ha liquidato la questione con troppa leggerezza. Anche l'amicizia con Carlo è permeata da sensi di colpa che hanno inizio nell’infanzia, e in particolare da quando Adriano lo ha spinto dalle scale.  A seguito dell’episodio Carlo è soggetto a crisi nervose. Non si capisce se Adriano si salva. Il finale è aperto quindi la storia non è finita.

Patrizia: il prete che rinnega la sua fede davanti alla madre morente è l'unica cosa che mi ha colpita. Curiosa è anche la reazione di Adriano che pur non essendo credente in reazione a questo comportamento è indotto a rassicurare alla madre in punto di morte che Dio esiste. L’esistenza di dio è da intendersi come giustificazione del proprio essere.

Emanuela: Adriano ha un senso etico. Non si sottrae certo alle risse. Sembra la sceneggiatura di un film.

Elena: durante la lettura ho avvertito la sensazione che per Adriano si trovassero troppe giustificazioni per l’omicidio della moglie. Una cosa su cui non avevo riflettuto è che lui ha avuto parecchi episodi di violenza, anche con la moglie. Nella sua vita si alternano rabbia e senso di colpa.  Il dubbio aleggia su tutto.