"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

venerdì 19 ottobre 2018

Parla, mia paura di Simona Vinci

Ci  siamo incontrati

Mercoledì 24 ottobre alle ore 20.30
 nella sede della biblioteca


  e confrontati sulla lettura dei libro


Parla mia paura di Simona Vinci

  edizioni Einaudi 

Poche volte come in questo libro il dolore diventa carne viva e incandescente, racconto sincero di un'esperienza che nasce autobiografica e si fa subito universale.

Da IBS: Simona Vinci si immerge nella propria paura e cerca un linguaggio per confessarla. L'ansia, il panico, la depressione spesso restano muti: chi li vive si sente separato dagli altri e incapace di chiedere aiuto. Ma è solo accettando di «rifugiarsi nel mondo» e di condividere la propria esperienza che si sopravvive. La stanza protetta dell'analista e quella del chirurgo estetico, che restituisce dignità a un corpo di cui si ha vergogna, l'inquietudine della maternità, la rabbia della giovinezza, fino allo strappo iniziale da cui forse tutto ha avuto origine. Scavando dentro sé stessa, Simona Vinci ci dona uno specchio in cui rifletterci. Si affida alle parole perché «le parole non mi hanno mai tradita». Perché nella letteratura, quando la letteratura ha una voce cosí nitida e intensa, tutti noi possiamo trovare salvezza. Simona Vinci ha vinto il Premio Campiello 2016 con La prima verità. È cominciata con la paura. Paura delle automobili. Paura dei treni. Paura delle luci troppo forti. Dei luoghi troppo affollati, di quelli troppo vuoti, di quelli troppo chiusi e di quelli troppo aperti. Paura dei cinema, dei supermercati, delle poste, delle banche. Paura degli sconosciuti, paura dello sguardo degli altri, di ogni altro, paura del contatto fisico, delle telefonate. Paura di corde, lacci, cinture, scale, pozzi, coltelli. Paura di stare con gli altri e paura di restare da sola. Nel posto in cui vivevo allora arrivava il richiamo lacerante dei piccoli rapaci notturni nascosti tra i rami degli alberi. Di notte, l'inferno indossava la maschera peggiore. Di notte, quando nelle case intorno si spegnevano tutte le luci, tutte le voci, quando sulla strada il fruscio delle automobili e dei camion si assottigliava.

martedì 16 ottobre 2018

Incontro con Simona Vinci


UN LIBRO, PER PIACERE!
XV edizione
dal 18 luglio al 26 ottobre 2018

Martedì 16 ottobre, ore 21.00
CASTEL MELLA

Auditorium "G.Gaber"

Via Onzato 54

Trasformare la paura: incontro con Simona Vinci

Dialoga con Paolo Festa

La rassegna Un libro, per piacere!, promossa dal Sistema Bibliotecario Sud Ovest Bresciano, che ogni anno permette al pubblico di incontrare libri ed autori di grande levatura, propone per martedì 16 un incontro con la scrittrice Simona Vinci.

Autrice che riscuote da anni un grande successo di pubblico e critica, ha esordito con Dei bambini non si sa niente nel 1997, tradotto in numerose lingue. Scrittrice di particolare forza emotiva, ha vinto il Premio Campiello con La prima verità (Einaudi, 2016) romanzo che affronta il tema della follia e della reclusione partendo da vicende tragicamente reali.

Nel 2017 ha pubblicato Parla, mia paura: poche volte come in questo libro il dolore diventa carne viva e incandescente, racconto sincero di un'esperienza che nasce autobiografica e si fa subito universale. Simona Vinci si immerge nella propria paura e cerca un linguaggio per confessarla. L'ansia, il panico, la depressione spesso restano muti: chi li vive si sente separato dagli altri e incapace di chiedere aiuto. Ma è solo accettando di «rifugiarsi nel mondo» e di condividere la propria esperienza che si sopravvive. La stanza protetta dell'analista e quella del chirurgo estetico, che restituisce dignità a un corpo di cui si ha vergogna, l'inquietudine della maternità, la rabbia della giovinezza, fino allo strappo iniziale da cui forse tutto ha avuto origine.

Simona Vinci dialogherà con Paolo Festa, presidente dell'associazione culturale L'Impronta.

L'appuntamento è per martedì 16 alle ore 21.00 a Castel Mella presso l'Auditorium "G.Gaber" di via Onzato 54