"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 18 dicembre 2019

Quel giorno sulla luna di Oriana Fallaci



Trama: Come un bambino curioso la scienza va avanti, scopre cose che non sapevamo, provoca cose che non immaginavamo: ma come un bambino incosciente non si chiede mai se ciò che fa è bene o è male. Dove ci porterà questo andare?" Così Oriana Fallaci a Wernher von Braun, considerato uno dei capostipiti del programma spaziale americano. Sono gli anni Sessanta del secolo scorso e la grande scrittrice e giornalista, fin da bambina lettrice appassionata dei capolavori di Jules Verne ed estimatrice da adulta dell'opera di un maestro della fantascienza come Ray Bradbury, si avvicina all'avventura nello spazio affascinata dagli scenari che il futuro preannuncia. Per comprendere a fondo l'esplorazione dell'universo, lo sbarco del primo uomo sulla Luna, la vita nel cosmo, non esita a partire per gli Stati Uniti, inviata da "L'Europeo", e a trascorrere lunghi periodi nel centro della NASA a Houston e nella base di Cape Kennedy. "Quel giorno sulla Luna" racconta la sua esperienza: Oriana incontra gli astronauti, condivide la loro preparazione, segue i dettagli tecnici, discute con gli scienziati e i medici, espone i propri dubbi, sottolinea i rischi e rivela, anche con spirito critico, le difficoltà. Il materiale che raccoglie è sorprendente per ricchezza e completezza documentativa, per varietà di voci e punti di vista. Nel momento in cui il missile Saturno V si solleva, prevale l'emozione di poter vivere in diretta un avvenimento straordinario. Prefazione di Giosuè Boetto Cohen.

Il confronto: 
L.F : è un reportage giornalistico, fatto bene, cronologicamente ordinato e con flashback a ritroso. Ha raccontato la preparazione dei 3 astronauti e delle loro caratteristiche fisiche e psichiche. Le persone scelte per partecipare alla missione della conquista della luna sono caratteri molto freddi, professionali, di estrazione militare. Nei momenti cruciali che precedono lo sbarco si percepisce invece, anche in loro, una tensione molto alta che è resa bene dalla scrittura della giornalista. Devo riconoscere alla Fallaci il merito di aver sottolineato che, mentre si stava tenendo un discorso sulla conquista della luna l’America stava combattendo in Vietnam una guerra, in cui venivano uccisi centinaia di uomini, donne, bambini.
Per concludere permettetemi un pettegolezzo: è risaputo che Oriana in quel periodo  ha avuto molti problemi con le mogli degli astronauti a causa della sua relazione amorosa con Conrad, che ha scandalizzato tutti.

M: S. : è troppo tecnico, preferisco altri libri scritti dalla Fallaci.

G. M.: il libro mi è piaciuto molto. Un anno fa avevo letto un suo libro, a questo precedente, nel quale la scrittrice presentava altri astronauti e già si respirava quest'aria di attesa e di grande speranza sulla possibilità di realizzare la scoperta della luna.

P.B. : ricordando che in quel periodo si stava svolgendo la guerra in Vietnam la Fallaci richiama tutti dalla luna sulla terra. E sulla terra l’America stava massacrando  un popolo. Mi è piaciuto il suo stile e il fatto che non si cura mai di essere politicamente corretta. Il suo è un modo di scrivere diretto: da una parte vi è la fotografia dei fatti e dall'altra l'interpretazione personale. Quando ha descritto il momento del lancio era molto coinvolta ed ha coinvolto il lettore stesso.
Ho incontrato la Fallaci tramite questo suo libro e mi ha fatto piacere perchè doveva essere una donna disinibita e con molto coraggio.
 
O. G.: quando la Fallaci poneva delle domande era sempre un po' dissacrante.


C.D.: non ha usato mezze misure descrivendo la delusione degli scienziati dopo aver analizzato i sassi portati dalla luna. Riconosciamo in questo libro il grande talento giornalistico della scrittrice, che non è ancora la donna arrabbiata dell’ultima fase della sua vita, quando dovette affrontare il cancro. Ricordo che Tiziano Terzani con una bellissima lettera aperta, anch’egli malato ma con un’accettazione diversa della propria sofferenza e della propria fine, riferendosi proprio alla sua rabbia, le disse che chi non trova la pace in se stesso non potrà trovarla altrove.

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