alle ore 20,30
Se stasera siamo qui
di Catherine Dunne
edizioni Guanda
Trama: Una riunione tra quattro amiche del cuore per festeggiare la loro amicizia: un quarto di secolo di intimità condivise, tradimenti superati, differenze appianate. C'è Claire, con i suoi uomini sempre sbagliati; e la certezza che la vita non le darà mai l'unica cosa che ha sempre voluto. Nora, la casalinga perfetta, che ha tenuto nascosto un segreto alle amiche per più di venticinque anni. Maggie, che è sposata infelicemente con Ray da più tempo di quanto voglia ricordare. E poi Geòrgie, altezzosa e supponente, che ha fatto a modo suo più di quanto le sarebbe convenuto. Ma stasera la complessa trama di mariti, amanti e segreti che le ha tenute insieme sta per dipanarsi. E una delle quattro donne non ha intenzione di esserci. A questo punto, le cose non potranno più essere le stesse... (tratta da IBS)
Citazione: "Ho idea che questa sera verranno rivelati molti segreti. So che Maggie ha qualcosa per la testa e Georgie è stata particolarmente evasiva l’ultima volta che ci siamo viste tutte insieme. Quanto a Claire, con tutto il suo talento e la sua bellezza, a volte mi fa pena. Credo che sarebbe stata felice di diventare madre. Mi sbaglierò, ma ho il sospetto che sia per questo motivo che ha avuto tanti uomini."
Il confronto
M.: Ho apprezzato il romanzo per l’intreccio. E’ stata capace di mescolare le storie. Non sono d’accordo sulle tesi di fondo, in quanto ho visto che quasi tutti questi uomini sono dei cialtroni.
A.: Secondo me, in questo romanzo, gli uomini non sono stati ritratti male. In fondo Georgie lascia tutto per un uomo. Paul, l’uomo di Claire, risulta non essere poi tanto male. Non ho visto questa distinzione di sessi. La scrittrice è bravissima a far recitare quattro protagoniste diverse: probabilmente queste corrispondono a donne da lei realmente conosciute. Inoltre non mi sembrano infelici. La stessa Nora ha una vita adeguata a quel che lei è.
Mi domando se esiste veramente questo tipo di amicizia fra le donne, non riesco a concepire lo stesso tipo di rapporto fra gli uomini.
F. : Non c’era né molta felicità né molta amicizia. Non mi è sembrata vera amicizia quella che le legava poiché avrebbero dovuto confidarsi prima su ciò che le riguardave reciprocamente.
A.: Hanno avuto bisogno di un percorso per arrivare ad aprirsi.
M.: Gli uomini non sono più rigidi delle donne.
G.: Sono d’accordo con A. Gli uomini sono stereotipati, ma non sono bastardi.
Per quanto riguarda l’amicizia spesso si ha bisogno di relazioni simbiotiche e totalizzanti: in realtà non è necessario aprirsi totalmente.
R.: Ho apprezzato anch’io il modo di scrivere e mi ha ricordato la sceneggiatura di certi film contemporanei. Non trovo che gli uomini siano descritti in modo così negativo. Vedo in Georgie un comportamento molto maschile. Mi ha colpita Maggie per il suo atteggiamento positivo, creativo emblematica la sua frase: “la vita è una sfilza di casuali disastri e di occasionali felicità tenuti insieme, quando ti va bene, dal cemento dell’amicizia e dal collante della famiglia”.
Non mi è piaciuto il suo ruolo di gregaria di Georgie. Maggie ha subito le scelte del marito, un essere egoista, infantile, il peggio del peggio.
La voglia di Toscana di Georgie mi è sembrata un luogo comune, banale.
Il marito di Nora è una persona di tutto rispetto.
Confermo che può esistere un rapporto duraturo di amicizia fra donne, queste dinamiche fra donne esistono.
L.: Leggendolo mi sono chiesta a quale di queste donne si identifica la scrittrice?
G.: Dentro di me ritrovo una parte di Nora, in varie fasi della mia vita mi sono sentita un po’ Claire, un po’ Georgie, un po’ Maggie. Georgie è una tipologia di donna molto moderna che può anche spaventare, può essere l’amante ideale.
A.: Claire è poco credibile.
C.: Anche secondo me. Non credo che una donna bella e intelligente non abbia avuto altre occasioni d’amore e sia stata legata ad un solo uomo per tutta la vita.
G.: Claire è segnata dall’abbandono della madre, abbandono che subisce e attiva quando ha una storia, è inserita in questo destino.
M.S.: tutte queste donne che fanno e che vogliono fare sono più infelici rispetto alle altre che scelgono di fare le casalinghe. Nora per esempio è più serena e tranquilla, naturalmente questo dipende molto anche dal carattere.
Inoltre sia Georgie che Maggie ad un certo punto lasciano i figli.
Se ci sono personaggi negativi questi sono i genitori di Nora che tenevano la figlia sotto stretta sorveglianza a causa della sua maternità.
Nella sua tranquillità Nora non vedeva l’ora di far sapere alle sue amiche che anche lei aveva avuto un’esperienza non ordinaria.
E.: La storia di queste quattro amiche è stata intrecciata benissimo. L’ho letto tutto d’un fiato perché mi intrigava, ma poi l’ho riletto per capire meglio la personalità di ognuna.
Questa amicizia è vera, ammesso che fra donne possa esistere. Ho provato a ricondurla un po’ nella mia realtà: non sempre sei psicologicamente nel momento giusto di confidarti, ma poi lo fai. In noi c’è un po’ di tutte e quattro. In me ho visto di più Nora e Claire; Georgie mi è molto lontana. L’attaccamento di Maggie a Georgie, al marito, non l’ho trovato così strano e neanche così poco comprensibile: lei ha l’animo della crocerossina è sempre stata protettiva. Mi sono sembrate tutte coerenti con la loro vita.
Nora ha subito la durezza dei genitori ma ha trovato un marito che l’ha aiutata. Altro è stato il conflitto con Georgie che le ha rubato la scena fino all’ultimo e che probabilmente era gelosa del rapporto che aveva con le altre due (Nora non lo sa ancora ma le darà un grosso dispiacere). Georgie ha sempre trovato chi le ha parato il "sedere".
Non ho avvertito un abbandono dei figli ma una coerenza ai canoni anglosassoni secondo cui i figli ad una certa età devono andare per la loro strada.
C.: Mi è piaciuto tantissimo. Soprattutto il punto di vista di ognuna rispetto ai fatti. Non sono d’accordo con M. riguardo alla negatività degli uomini. Ci sono anche comportamenti femminili che sono negativi.
Fra i personaggi meno reali il marito di Nora che accetta in modo buonistico e senza troppo recriminare l’abbandono da parte di Nora della figlia.
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