Luigi Russo, Personaggi dei Promessi Sposi
Classico saggio da liceale. Sempre citato (o sentito citare) ma mai letto prima. Utilissimo per riportare alla mente alcuni dei personaggi del romanzo più importante della letteratura italiana. Molte citazioni, una miriade di particolari sul testo (o meglio, sui testi) di Manzoni, finezze critiche, accurata ricostruzione dello stile e dell’ideologia dello scrittore milanese.
Nostalgico. Voto: 8
Renzo De Felice, Mussolini l’alleato. I. L’Italia in guerra 1940-1943 2. Crisi e agonia del regime. Cap. IV. Il paese in guerra. Cap. V. Crisi e agonia del regime
Ennesimo tomo della colossale biografia del capo del fascismo e, di riflesso, grande affresco storico dell’Italia del tempo. Dedicato ai primi anni della Seconda guerra mondiale. Tratta della progressiva perdita di consenso del regime e dei primi gravi segni di crisi (scioperi operai di Torino e Milano del febbraio-marzo 1943 e istintiva opposizione popolare a una guerra sempre più distruttiva).
È ben noto come l’opera di De Felice sia avversata da molti per il particolare taglio quasi “assolutorio” nei confronti del Duce. In realtà De Felice non assolve, ma descrive in modo lucido, tentando di non farsi condizionare dalle opposte ideologie. In questo senso il suo lavoro è da apprezzare.
Fra i pregi del testo: ricchezza delle fonti e accuratezza della ricostruzione. Fra i difetti: stile pesantissimo e, a volte, illeggibilità prolungata. Capita talvolta che i docenti universitari (e non solo loro) siano eccellenti scrittori ma pessimi comunicatori. Per De Felice vale il principio opposto: ottimo maestro ma orripilante scrittore.
Fondamentale. Voto: 9
Giuseppe Berto, Guerra in camicia nera
Libro quasi dimenticato di uno scrittore che meriterebbe di essere riscoperto e valorizzato, soprattutto per le opere più tarde. È il diario di guerra di un giovane e fervente fascista, partito volontario per la guerra di Libia, e presto coinvolto nel disastro apocalittico di quella campagna. È sulla stessa linea delle memorie di guerra, fra ricordo e letteratura, del Deserto della Libia di Mario Tobino, che racconta (meglio) le stesse vicende, dal punto di vista opposto di chi non amava il fascismo e non ne condivideva le imprese.
È un ottimo modo per mettersi dalla parte degli “sconfitti dalla storia” e, senza approvare, almeno per capire l’illusione di tanti giovani che credettero sinceramente nel fascismo (o, come dice l’autore, nello spirito rivoluzionario del fascismo) e nei suoi impossibili sogni di grandezza.
Straniante. Voto: 8
Rex Stout, Alta cucina, Colpo di genio, Nero Wolfe apre la porta al delitto, Fine amara
Quattro brevi romanzi gialli con un unico protagonista: Nero Wolfe, investigatore di New York, appassionato di orchidee e grande gourmet. Narrati in prima persona dall’assistente di Wolfe, il brillante Archie Goodwin. Pare inverosimile che personaggi tanto presuntuosi e fatui, sempre alle prese con i fiori e la haute cuisine, siano così abili nell’arte di smascherare gli assassini. Eppure ciò accade puntualmente alla fine di ogni storia. Forse questa incongruenza è (o vuole essere) il pregio delle loro vicende. A me non convince molto.
Presuntuosi per presuntuosi, a Wolfe e Goodwin preferisco Holmes e Watson. A paragone dell’investigatore americano, Sherlock Holmes è un genio e, rispetto al manierato Rex Stout, Conan Doyle è uno scrittore coi fiocchi.
Pretenzioso. Voto: 6
Muriel Barbery, L’eleganza del riccio
Best-seller del 2008, narra la storia di una portinaia di un elegante condominio parigino che trova la forza di esprimere la sua reale personalità e di uscire dai cliché di donna ignorante e abbrutita per mostrare al mondo la sua sensibilità e il suo amore per l’arte e per la vita.
Fondato sull’idea trita e ritrita di un improbabile riscatto umano e intellettuale, già di per se stessa un cliché, si dimostra un testo mediocre che nemmeno uno stile elegante riesce a riscattare. Particolarmente odioso (e inverosimile) il personaggio della bambina-genio incompreso e aspirante suicida. Ma esistono davvero bambine così? E poi il finale… che banalità! Francesco Guccini direbbe: Come in un libro scritto male/Lui si era ucciso per Natale. Appunto.
Mamma mia! Voto: 5
Esopo, Favole
Animali parlanti che recitano apologhi facilmente riferibili all’esisternza umana.
Classicissimo. Voto: 10.
Fedro, Favole
Idem come sopra. Con l’aggiunta che Fedro, che in gioventù fu schiavo a Roma, poi liberto di Augusto, e infine vittima di Seiano, conferisce alle sue favole una tenue coloritura autobiografia, dolente e piena di amarezza, che dà all’opera una sfumatura a noi più vicina.
Commovente. Voto: 10.
Piergiorgio Odifreddi, Il Vangelo secondo la Scienza. Le religioni alla prova del nove
L’autore, che si compiace di apparire spesso in televisione, è ben noto. Docente universitario di Logica, dichiaratamente ateo, nelle sue opere, a mezza via fra il saggio e l’articolo militante, polemizza con la religione, e ne mette brillantemente in luce le incongruenze, le falsità e le superstizioni.
In questo testo sottopone alla sua critica alcuni concetti religiosi (Dio, la Creazione, l’Infinito, il Caos, ecc.) e dimostra come essi possano essere spiegati per via scientifica, eliminando in questo modo la loro presunta soprannaturalità e riducendoli a puri fenomeni naturali. Pur conservando un taglio divulgativo, il libro è assai complesso perché mette in campo teorie e elucubrazioni filosofiche non sempre comprensibili.
Presuntuoso. Voto: 6
Lönare Bressà (Almanacco Bresciano) 2009
Acquistato per curiosità all’inizio dell’anno e letto a metà agosto per capire perché siano così di moda la “brescianità” e, in generale, il ritorno alle proprie radici.
Calendario con ricca raccolta di detti proverbiali (molti dei quali in dialetto locale), immagini, aneddoti, personaggi e professioni della Brescia d’antan.
Dopo la lettura resta il dubbio. La brescianità è veramente il distillato prezioso della saggezza popolare o il segno di un tempo chiuso e intollerante che sta ormai per scomparire? Chissà.
Inquietante. Voto: 6
Louis-Ferdinand Céline, Il dottor Semmelweis
È (o si dice che sia) la tesi di laurea in medicina di Céline, scrittore maledetto della Francia di Vichy, feroce antisemita e collaborazionista convinto. Narra la storia di Philip Semmelweis, medico ungherese le cui ricerche e sperimentazioni, respinte dalla medicina ufficiale mentre egli era in vita, furono applicate dopo la sua morte e si dimostrarono decisive per debellare la febbre puerperale, malattia infettiva che portava a rapida morte le madri dopo il parto.
Ritratto di un genio incompreso, è però fortemente limitato dall’enfasi e dall’ampollosità di un autore ancora lontanissimo dai capolavori della maturità.
Deludente. Voto: 4½
Antonello Capurso, I discorsi che hanno cambiato l’Italia. Da Garibaldi e Cavour a Berlusconi e Veltroni
Raccolta, con scarne annotazioni del compilatore, dei discorsi di alcuni fra più grandi uomini politici italiani, ognuno dei quali ha, per così dire, segnato un’epoca patria. Dall’Unità al Trasformismo, dall’età giolittiana al fascismo, dal secondo dopoguerra al centro-sinistra, da Mani Pulite alla Seconda Repubblica, l’interesse aumenta man mano che ci avviciniamo ai nostri giorni.
Pur non essendo fondamentale per la comprensione della nostra storia (spesso i discorsi nascondono più che non spieghino), è un valido aiuto per iniziare a capire come eravamo un tempo e come siamo diventati oggi.
Interessante. Voto: 7
Rogelio Iriarte, La mano dell’angelo
Opera di uno scrittore contemporaneo colombiano, è un romanzo corale ambientato nella gigantesca città di Bogotà, fra le baraccopoli dei poverissimi e i quartieri alti, accomunati dalla medesima schiavitù dell’alcol e della droga. Nel testo si intrecciano le storie di emarginati e di benestanti, alcune plumbee e disperate, altre di riscatto e di rinascita.
Pur descrivendo una realtà atroce, il romanzo è tutto intessuto di una speranza nella vita che, se consideriamo le circostanze in cui sorge, può apparire talvolta inaspettata o convenzionale al limite del più vieto happy ending. Tale sentimento è simboleggiato dalla “mano dell’angelo” che, nei punti di snodo delle storie, appare ad alcuni personaggi. Non è dato di sapere se la “mano dell’angelo” sia una citazione del realismo magico degli autori latino-americani degli anni Settanta, oppure un vero e proprio riferimento religioso, o infine un’immagine laica della solidarietà fra gli uomini. Di fatto, solo coloro a cui essa si mostra sono destinati alla salvezza.
Sorprendente: 8
Sigmund Freud, L’avvenire di un’illusione
Breve saggio sulla religione, pubblicato nel 1927 dal padre della psicanalisi, finissimo scrittore. Dal titolo si può comprendere facilmente il giudizio dell’autore: la sua tesi è che la religione sia una pulsione consolatoria, inventata dagli uomini per sfuggire alle durezze della vita, o alla certezza disperante della morte. E che Dio non sia che una costruzione illusoria del Super Io collettivo, che si foggia una sorta di Padre onnipotente, fonte di leggi e norme, per sfuggire all’autodistruzione. Qual è dunque l’avvenire dell’illusione religiosa, secondo Freud? L’avvento di un’era educatrice che permetterà all’uomo di dimenticarla. A giudicare il mondo di oggi, non mi pare che sia andata a finire così.
Perturbante: 8
Corrado Augias, Remo Cacitti, Inchiesta sul cristianesimo. Come si costruisce una religione
Dopo i testi del Saputello Odifreddi e del Genio Freud, un altro libro dedicato alla religione. È un saggio storico, scritto a quattro mani da un notissimo giornalista e un docente universitario di Storia del cristianesimo antico.
Più che un saggio si tratta di una lunga intervista. Lungi dall’indagare gli aspetti spirituali del cristianesimo (di scarso interesse per lo storico), essa ricostruisce il percorso che ha condotto una delle tante correnti del Giudaismo a diventare, nel giro di pochi secoli, dapprima la religione ufficiale dell’Impero Romano, e poi una delle basi su cui si è stata edificata la società occidentale.
Dei libri-intervista il testo esibisce i classici difetti: scarso approfondimento, eccessiva volontà di sintesi e, per di più, qualche passaggio poco scorrevole. Di per sé dunque non merita molto, ma può fornire lo stimolo a letture più utili e interessanti.
Gracilino: 6
martedì 29 settembre 2009
E la chiamano estate... : letture estive del gdl
Letture e recensioni a cura di Michele.
giovedì 17 settembre 2009
Quando cadono gli angeli di Tracy Chevalier
Giovedì 17 settembre abbiamo partecipato all'incontro del gruppo di lettura della biblioteca di Calvagese della Riviera e ci siamo confrontati con loro sul romanzo letto di comune accordo "Quando cadono gli angeli" della scrittrice Tracy Chevalier.
Trama: Gennaio 1901, il giorno dopo la morte della regina Vittoria i Watherhouse e i Coleman, due famiglie londinesi, si incontrano al cimitero, dove confinano le rispettive tombe di famiglia. Lavinia Watherhouse e Maud Coleman hanno entrambe cinque anni e diventano subito amiche. E' attraverso i loro differenti sguardi che apprenderemo gli eventi dei dieci anni successivi, fino all'avvento al trono di Edoardo VII: l'adulterio del marito di Kitty Coleman, la distruttiva relazione di Kitty con il signor Jackson, il suo impegno nel movimento delle suffragette, le tragedie che si abbattono sulle due famiglie, le speranze, i sogni, le delusioni del mondo nuovo
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