Una città di provincia, una casa in cima a una scalinata, una stanza al piano di sopra, dove c'è un uomo, immobilizzato in un letto. Ester studia poco, passa il tempo a fumare con gli amici nel baretto sulla spiaggia o a bere nelle cantine delle case popolari. Sembra libera e indipendente, bacia e sa farsi sfiorare, si concede e si ritrae, sa scatenare il desiderio di un uomo più grande. Ma è smarrita nel silenzio di casa sua, nell'impossibilità di comunicare con la madre se non con frasi brevi e sprezzanti, nell'incapacità di nutrirsi, nello sgomento di quella stanza di cui non si può parlare: lì dove c'è il padre, da dieci anni muto, congelato tra la vita e la morte. «La stanza di sopra» è il primo romanzo di Rosella Postorino: anatomia emotiva del distacco doloroso e incolmabile che separa l'infanzia dalla maturità.
Il confronto
M.T. : la protagonista Ester pur nella sua giovane età non è poi così debole. Fa un sacco di errori ma caratterialmente è forte. Si sente
abbandonata dalla madre e ne parla in modo molto duro, è di una
cattiveria incredibile.
MR. F.: in Ester prevale il
bisogno di ribellione tipico degli adolescenti. La mamma è più
vittima di lei. Questo romanzo rappresenta la sofferenza in modo
sublime.
R.R. : la madre sta morendo a poco a
poco con il padre. Ester non ha né madre né padre.
L.F.: Ester è forte di carattere,
anche troppo. Incolpa la madre di essere debole. Alla
ragazza manca la figura paterna anche come contatto fisico. Si evince
dal confronto con la sua amica che ha un padre tiranno e fascista, ma
Ester lo ammira. Lo adora perchè ne sente la presenza. I suoi amici
sono disturbati quanto lei. Ester cerca il male nelle persone.
P.B. : In questi pochi personaggi
(madre, padre, figlia, amica, uomo della festa) traspare una profonda
solitudine. Nessuno ha un nome proprio tranne Ester, il cui
comportamento è al limite dell'autodistruzione.
M. F. : C'è una nota positiva alla
fine del romanzo, nella quale si intravede un po' di speranza. Mi è
piaciuta moltissimo la prima pagina poiché è l'unico momento dove
c'è un po' di luce nella casa e anche l'anima di Ester ne è
illuminata. La casa per il resto è il regno dell'oscurità, della
polvere. L'assenza di comunicazione è in tutti i rapporti, anche con
gli amici che frequenta. La compagnia di ragazzi con cui si vede è
basata sullo stordimento, non ci sono nomi, non ci sono volti, vivono
nascosti dal mondo. L'unico contatto è la compagna di classe che
l'aiuta nei compiti. L'amica ha un padre dispotico, una figura
negativa, ma pur sempre un padre. Tuttavia non c'è amore nella
famiglia di questa amica dove la convivenza è basata sulla paura: la
moglie e la figlia sono perfette nel loro comportamento ma soggiogate
dal marito/padre padrone. L'esperienza con il signore della festa è
molto triste. Lui si rivela un miserabile. Purtroppo ci sono molte
adolescenti che si buttano via con uomini più grandi di loro, ma
senza scrupoli. Nella scena finale, dopo l'esperienza negativa e
squallida con l'uomo della festa, Ester si sdraia sul padre infermo
cercando conforto.
M. R.: L'unica parte che non mi è
piaciuta è quando vede la mamma in cucina che piange, le si
avvicina, vorrebbe confortarla ma il suo carattere da ragazzina
arrabbiata non glielo permette. Come persona sapeva di poco.
C.D. : L'amica aiuta Ester perchè
animata da uno spirito da crocerossina, che la fa sentire bene e che
rafforza la sua immagine di perfezione alla quale tende, anche su
condizionamento paterno. La mamma di Ester, nell'episodio in cui
comunica alla figlia la malattia del padre è stata eccessiva, dando
sfogo al dramma e alla propria disperazione senza tener conto di aver
di fronte una bambina di soli 5 anni. Ester è una ragazza confusa nei sentimenti e nelle emozioni, che si è trovata ad affrontare un carico di sofferenza più grande di lei e si è sentita sola. La scena finale di Ester sdraita sul padre malato è straziante e commovente.
O.G. : La condizione umana del
marito/padre è la grande sofferenza. Se fosse morto si sarebbero
risolte le cose in modo più naturale e sereno per tutti.
C. B. : E' un romanzo angosciante.
E.S. : Però è scritto molto bene.
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