Trama: Sono tutte in lacrime, le cameriere ebree del Praga, alla vigilia delle
nozze del padrone: certo, hanno sempre saputo che lui andava a letto con
tutte, «eppure ognuna era convinta in cuor suo che con lei si sarebbe
comportato in modo diverso». Ora, però, che nell'annuncio affisso in
vetrina c'è scritto, nero su bianco, che «in onore del felice e
fortunato matrimonio del proprietario di questo ristorante, Sender
Prager, con la sua fidanzata, Edye Barenboim» i poveri del quartiere
riceveranno un piatto di crauti e salsicce, hanno perso ogni speranza.
Si è fidanzato all'improvviso, perché all'improvviso, a quarantaquattro
anni, ha avuto paura della vecchiaia e della solitudine. Così, lui che
delle donne non si è mai fidato, si è lasciato indurre a sposare quella
ragazza che ha la metà dei suoianni e lo guarda. «Dio del cielo,»
implorano le cameriere «fagli pagare la nostra umiliazione».
Il confronto
M.S.: Secondo me in questo libro si narra della rivincita delle
donne nei confronti dell'uomo, il protagonista è un po' mascalzoncello. Ognuna delle cameriere
credeva di essere la preferita anche se lui le trattava tutte male. Nonostante
tutto alla fine mi è spiaciuto che lui abbia sofferto così.
P.B.: Io l'ho letto velocemente. Mi ha un po' infastidita,
ma al contempo mi fatto riflettere, che è quello che mi piace dei libri.
Non vedo nessuna rivincita da parte delle donne, anzi, io credo che nel libro
vengano trattate in modo superficiale, come se fossero tutte poco di buono e ciò mi ha indotto a pensare come sarebbe stato questo racconto, in un’epoca così
maschilista, se lo avesse scritto una delle servette. La fine di Sender mi
è parsa molto triste: avrebbe anche potuto accettare il fatto che la moglie non
fosse vergine, dal momento che non ci viene nemmeno detto con chi è successo. In
fin dei conti la ragazza, sua moglie, per lui non contava nulla. Ed è stata l’umiliazione
che ha subìto a farlo diventare una vittima.
L.F.: Facciamo una premessa: l'intelligenza di questi
scrittori ebrei sta nel forte senso dello humor, anche nei confronti di se stessi. La loro religione gli impone delle leggi molto severe e nonostante ciò riescono a riderne ed a
prendersi in giro. Secondo me Sender, un donnaiolo ambìto per le sue facoltà economiche, non
ha sofferto per niente della situazione. Egli viene spinto dal rabbino a
sposarsi facendo leva sul fatto che non aveva un erede a cui lasciare i suoi
beni e che nessuno lo avrebbe ricordato nel giorno dei morti. Prima del matrimonio, pur non essendo bello, anzi,
era molto brutto e robusto, aveva molte donne. Viene indotto a sposare una
donna che credeva vergine quando in realtà non lo era e per lui è stato un grande smacco. Inoltre, la sera prima
della cerimonia, aveva dovuto confrontarsi con la famiglia della sposa, la quale
lo aveva trattato con sufficienza perché, contrariamente a lui, erano tutte persone
istruite. Quando la sera delle nozze l’uomo
scopre che la ragazza non è pura, si sente fregato, ma non la ripudia
per paura del ridicolo e di perdere la sua immagine sociale.
Incomincia a bere ed a trascurarsi, così tanto che alla fine viene ricoverato e muore.
Il cameriere assume il comando del ristorante del padrone e mette la
moglie, che fa sua anche fisicamente, alla cassa. L'umorismo è davvero graffiante.
M.T.: Prager si sentiva inferiore. Era stato umiliato dalla
famiglia di lei perché ignorante. Nessuno ne esce bene, né gli uomini né le
donne.
R. R.: Questo libro mi ha un po’ sconvolta. Lo scrittore fa una
critica molto forte alla sua religione.
C.D.: Evidenziare l'aspetto esageratamente
umano delle persone non vuol dire sminuirne la spiritualità. Viene descritta
la difficoltà di essere coerenti e di seguire le regole religiose a causa delle
nostre miserie umane. Non è solo umorismo, è una critica molto forte alla
propria religione.
L. F.: Sono d'accordo con Patrizia: è un libro maschilista. Le
donne non ne escono bene. Mi aspettavo un racconto diverso. All’inizio l’immagine
che di Preger ci viene fornita è di un uomo buono, che
distribuisce il pranzo ai poveri. La paura di restare solo, di essere ignorato e dimenticato l'ha portato a sposarsi. Tuttavia la sua reazione alla
constatazione che la sposa non è vergine l'ha distrutto.
G.M.: Mi è parso un libro abbastanza pessimista. Sembra che tutti debbano vendicarsi di qualcosa.
M. R.: Le donne che lavorano in cucina puntano tutte ad una
sistemazione, ovvero a sposarsi con il padrone, scapolo, perché ognuna crede di
essere la sua preferita. Scandalosi sono i parenti della sposa che seguono
tutte le regole imposte dalla religione ebraica e trattano con sufficienza
l'ignorante futuro sposo. Questi, che per la prima volta ascolta il rabbino e segue
i dettami della religione, viene imbrogliato e gli viene accollata una ragazza
non più vergine. Trovo che la sua reazione, una volta scoperto l’inganno e
persa la sua dignità, sia stata esagerata: non avrebbe dovuto lasciarsi andare
in quel modo! Nel finale troviamo il riscatto delle
donne che Sender Preger aveva sfruttato. Il cameriere, suo dipendente, è stato scaltro ed ha saputo
prendere in mano la situazione ottenendo dei vantaggi.
E.N.: Il libro mi è piaciuto nonostante nessuno, dalla cameriera al rabbino, ne
esca vincitore. In esso l'autore evidenzia
come si risponda alla società in un modo ma, come poi, nel proprio io, ognuno sia una
persona diversa da quella che mostra. Mi ha
stupito che l’autore abbia impartito un affondo così deciso alla propria religione.
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