Trama (da IBS): Tyler Durden è un giovane che si trascina in
una vita di bugie e fallimenti, disilluso dalla cultura vacua e
consumistica che impera nel mondo occidentale. Sua unica valvola di
sfogo sono gli incontri clandestini di boxe nei sotterranei dei bar.
Tyler crede di aver trovato una strada per riscattare il vuoto della
propria vita, ma nel suo mondo non c'è posto per alcuna regola, freno, o
limite.
Citazioni:
"Quella che vedi al fight club è una generazione di uomini cresciuti da donne."
" Solo distruggendo me stesso posso scoprire il più elevato potere del mio spirito."
" La pubblicità ha spinto questa gente ad affannarsi per automobili e vestiti di cui
non hanno bisogno. Intere generazioni hanno svolto lavori che
detestavano solo per comperare cose di cui non hanno veramente bisogno".
Il confronto
M.: Il protagonista interpreta il disagio dei giovani in una società
improntata sul consumismo e sul raggiungimento di una buona posizione
economica, piuttosto che su sentimenti solidali verso il prossimo. Sulla sua
vita grava la noia, la ristrettezza delle regole dettate dalla comunità,
l’impossibilità di evasione dalla tensione accumulata durante la giornata. Questa
situazione gli determina una forte sofferenza d’insonnia e un disagio
esistenziale che trova un'apparente calma solo frequentando gruppi d'ascolto
per persone affette da mali incurabili. Durante questi incontri serali conosce
Maria, che gli fa vivere un nuovo tipo di turbamento: l’amore.
Nei suoi lunghi vagabondaggi notturni incontrerà un amico speciale
“Tyler Durden” che lo accompagnerà per tutta la vita. Insieme
decidono di aprire un FightClub (palestra di pugilato clandestina) per sfogare
la loro rabbia repressa e quella di tutte le persone che si sentono come loro.
La violenza gratuita fa da canale liberatorio prima personale e poi
sociale:diviene, infatti, un mezzo per rompere le regole di quella società
svuotata di principi e spietata con i deboli.
P.: E’ un libro molto originale e ben scritto. Vuole rappresentare la generazione X degli
anni 60 che è quella a cui io appartengo. È difficile identificarsi nei temi e
nelle problematiche esistenziali proposte: dal nichilismo, alla mancanza di
punti di riferimento, alla critica della società.
Avendo visto precedentemente il film mi è mancato il piacere della
suspense e della sorpresa finale.
Vi sono molte possibilità di riflessione a partire dall’idea di
religione, a Dio, all’assenza di valori in cui credere,
al morire per risorgere fino all’autodistruzione finale.
G.: E’ un libro che ho letto con
fatica e che non ho compreso totalmente.
A.: Per me la
generazione X siamo noi giovani, in quanto vengono
rappresentati molti disagi che viviamo quotidianamente. Lo scrittore non è
originale nella scelta dell’argomento come si può notare negli altri suoi
libri: ad esempio Meno di Zero è un
libro per adolescenti che si vogliono ribellare a tutto.
Fight club, secondo me, è
stato sopravvalutato. È un libro estremamente maschilista, non portatore di
significati costruttivi.
A.: Voglio proporre una riflessione: c’è bisogno di arrivare alla totale disperazione, di toccare
il fondo, di esprimere rabbia e violenza per cambiare un mondo pieno di bugie e
fallimenti? Soltanto dopo il disastro si
può risorgere? Non è possibile attivarsi positivamente per costruire qualcosa
di buone e concreto?
Ho fatto fatica a leggere questo libro: dalla scena di apertura
(raffigurante il protagonista con la pistola in bocca) ho capito che non era il
mio genere.
C.: Nel libro ci sono molti spunti interessanti su cui riflettere. Non
condivido il nichilismo del protagonista e il tentativo di volersi purificare
con la violenza. Nel
testo sono presenti molti elementi simbolici: ad esempio quando il protagonista
ha picchiato il ragazzo dal bel viso ha manifestato la sua rabbia contro un
mondo costruito su cose futili, sull’esteriorità e sul consumismo. Sembra che
il dolore sia l’unica cosa autentica e pura.
Noi tutti siamo imprigionati in professioni in cui non ci
riconosciamo, ma che esercitiamo per il guadagno che ci consente di essere
compratori. Il protagonista prima di morire avrebbe voluto abbandonare il
lavoro, distruggendo la società impostata sui falsi valori del denaro e del
possesso, ritornando agli elementi essenziali del vivere.
Il libro può essere suddiviso in tre parti:
·
Parte iniziale: fondazione di Fight Club.
·
Parte centrale: organizzazione di attività
violente e di incendi.
·
Parte finale:progressiva presa di coscienza di
essere sdoppiato e la rivalutazione del sentimento e della donna.
La necessità delle Scimmie spaziali di
sentirsi appartenenti a
un gruppo richiama le tematiche presenti in Semina il vento,in cui è molto forte il
desiderio di ritrovare le proprie origini e di avere dei punti di riferimento
stabili. In particolare Shirin accetta
la religione mussulmana e le sue regole in
quanto unico codice e linguaggio comune del gruppo degli immigrati di seconda
generazione.
E.: È un libro molto particolare,
ricco di significati simbolici. Mi è piaciuto il finale, in cui il protagonista
e Tyler vengono identificati in una sola persona. È costante la presenza del
dolore e del desiderio di autodistruzione. Forse la duplicità del protagonista
manifesta un desiderio nascosto di ritrovarsi, dandosi un’identità nuova.
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