Trama: Quando a settembre riapre la scuola, il liceo Tommaseo viene travolto da
una scoperta che lascia tutti senza fiato: quattro ragazzi, gli unici
maschi della quinta C, sono spariti. Erano in vacanza in Grecia, ma dal
22 luglio nessuno sa più niente di loro. E mentre un funzionario della
Farnesina viene incaricato di assistere i genitori nel tentativo di
capire cosa sia successo, uno dei quattro torna a casa, illeso ma chiuso
in un mutismo inattaccabile. Fra di loro c'era un patto, e romperlo
significherebbe tradire la fiducia degli altri. Dopo aver raccontato gli
adolescenti in un romanzo che ha fatto il giro delle scuole di mezza
Italia –Qualcosa c'inventeremo –, Giorgio Scianna sceglie di esplorare,
senza mai giudicare, la complessa realtà di chi ha diciotto anni oggi.
Perché è quella l'età in cui si prendono le misure di se stessi e del
mondo, in cui la sete d'avventura si muove verso direzioni impensabili.
La ribellione può assumere molte forme, tante quante sono le speranze.
Il confronto:
Il confronto:
L.F. : La descrizione dell'adolescenza, che prelude ad un periodo nel i figli non ti
ascoltano è molto attuale. I figli seguono i social e si fanno influenzare. I quattro
ragazzi pensano di andare a vedere un posto nuovo, di fare una nuova esperienza, non di combattere. E' l' immaturità tipica della loro età, che li porta anche a fare le stesse scelte quando si trovano tutti insieme. Ma alla fine c'è un'apertura alla speranza e la
famiglia è quella istituzione che può resistere
M.S. : alla fine questi ragazzi così critici sembra che
ce l'abbiano a morte con i genitori. Tutti tra l'altro provengono da famiglie borghesi
abbastanza agiate.
Li.Fe. : Scianna descrive il vuoto e l'angoscia dei giovani
d'oggi che si lasciano convincere dai social perché non hanno riferimenti
sicuri. La regola dei pesci è andare dove va il branco.
C.D.: Ci sono zone di buio nei giovani e piuttosto del
nulla la loro scelta cadesu qualcosa di mostruoso. Ci sono anche degli spunti positivi e di riscatto: per esempio il valore dell'amicizia.
Anche la musica è vista come una strada verso la salvezza. Infatti alla fine i ragazzi decidono
di andare al meeting.
E.N. : mi sembra strano che i ragazzi siano così. Forse quelli di famiglie medio borghesi. Li ho confrontati con
quelli che lavorano in fabbrica, che hanno altro per la testa, come sballare il
sabato.
Verso la fine del romanzo pensavo che sarebbero tornati a
casa e che si prendessero la responsabilità di quello che avevano combinato. Invece vanno oltre, al meeting di musica e, bontà loro, mandano una cartolina
ai genitori per far sapere che stanno bene. Non avevano la misura delle
preoccupazioni e dei dispiaceri che inflitti alle loro famiglie.
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