"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 18 settembre 2019

Fai di te la notte di Giorgio Scianna


Trama: È sera, Clara sta rientrando dal lavoro: invece di accostare davanti a casa, d’impulso decide di tirare dritto. Spegne il cellulare e imbocca l’autostrada. Le sembra di vederli, i suoi due bambini, coi capelli ancora umidi dopo la piscina. Le sembra di vedere anche Sergio che apparecchia la tavola con mani ferme e sicure.
Ma dietro i gesti e le voci di ogni giorno, adesso Clara sente la nota falsa di un segreto nascosto per troppo tempo, l’ombra di un tradimento che non è uguale a nessun altro. Per questo è come se non conoscesse più la strada di casa, e neppure quell’uomo che ha vissuto accanto a lei per tanti anni.
«Mi sono fermata in una piazzola. Non avevo deciso di farlo, ma ho visto il disegno di una piazzola dopo cinquecento metri e ho rallentato fino a fermarmi, a scendere e fumare una sigaretta con la schiena appoggiata all’automobile. Guardavo le poche macchine che passavano, le seguivo fino a che scomparivano. Non so cosa pensassero di una donna in mezzo al buio sul ciglio dell’autostrada, una donna che fumava e guardava le macchine passare come se guardasse il mare».

Il confronto
 
M. S.: c'è molta confusione poiché  Clara non sa bene che pesci pigliare. Non si capisce in quali termini sia il rapporto con il marito e con il suocero.

O.G.: è strano che un rapporto così stretto fra Clara ed il suocero non incida sul rapporto di coppia.

L.F. : la trama è debole. in un rapporto di coppia, un segreto nascosto può essere destabilizzante. Clara ha una reazione spropositata quando scopre che Sergio è un marrano. Non ho capito il suo tradimento con "il tipo della piscina", il fisioterapista.
Il rapporto con il suocero è un po' una compensazione.  Papà Giò è un manipolatore e  con furbizia attira dalla sua parte la nuora che,  affascinata, sta al gioco per mantenere un legame fra il suocero e la sua famiglia. Abbiamo scoperto chi sono i marrani ma è un po' forzato averli inseriti in un contesto simile.

M.T.: l'ambientazione è nella notte. L'ispirazione di questa storia dei marrani è data da come la vive lei. Il racconto del nonno sembra inserito per farlo capire a noi lettori, ma nella storia è scollato.
Ha sfruttato ls storia così tragica dei marrani per contrapporla ad una storia banale.

G.M. : Sergio  ha preso seriamente la questione dei marrani poichè il padre Giò gli ha dato questa eredità molto forte di tramandarne la tradizione, ma in realtà è il primo ad abbandonarla. L'inconsistenza della storia sta in tutte le reazioni dei personaggi.

C.D. : lo scrittore forse aveva bisogno di un segreto non banale per la sua storia.

M.F.: la storia si svolge in un periodo molto breve, non capisco perchè lei non ne abbia parlato con il marito ma si è confidata con il suocero.


Nessun commento: