"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

martedì 27 ottobre 2009

Non buttiamoci giu' di Nick Hornby

Su un altissimo grattacielo londinese, la notte di San Silvestro, mentre imperversano botti e festeggiamenti, un presentatore televisivo in crisi matrimoniale e professionale decide di suicidarsi buttandosi giù dall'ultimo piano. Ma al momento decisivo si accorge di non essere da solo su quel grattacielo: c'è vicino a lui una donna disperata, senza lavoro e senza marito, alle prese con un figlio autistico. Anche lei sta per buttarsi giù. Ma spuntano anche una ragazzina di 15 anni, sedotta e poi lasciata da un ragazzo, e un musicista americano fallito, ora cameriere in una pizzeria, pure lui abbandonato dalla ragazza. Anche loro vogliono suicidarsi. Forse sono un po' troppi...
Ci siamo incontrati
Martedì 27 ottobre 2009
alle ore 20,30
nella sede della Biblioteca Comunale
in via Onzato, 54 (vicino all’auditorium G. Gaber).

6 commenti:

IkaRosa ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
IkaRosa ha detto...

Ciao a tutti!
Mi scuso per la mia assenza di martedì sera ma ero costretta a letto per influenza. Quindi, a scongiurar contagi... lontano dallo schermo! ;)

Lascio comunque il mio commento...
Il libro, per quanto mi riguarda, si è rivelato deludente.
Persino troppo lungo per una trama debole. A mio parere salvato unicamente dal concetto (nobile ma forse scontato) di "quotidianità" come valore.
Apprezzabile invece lo sforzo dell'autore nell'adozione di linguaggi differenziati per personaggi così diversi.
A presto!
Rosa.

Valutazione: ☆☆

rossana ha detto...

ma rosa, abbiamo letto lo stesso libro??? per me è bellissimo, affronta con ironia argomenti importanti ed è molto piacevole da leggere. lo definirei...
post-esistenzialista!
4 stelline!

Michele ha detto...

il mio giudizio coincide alla lettera con quello di rosa
non sempre un libro ben scritto e frizzante ha qualcosa da dire e da dare (oltre alla sua forma)
questo è proprio un caso esemplare

ribadisco che non buttiamoci giù non mi ha dato nulla al di là un fuggevole divertimento per la capacità di mimesi linguistica
quando ne sono uscito ero uguale a quando ci sono entrato
saluti a tutti
michele

IkaRosa ha detto...

Cara Rossi, in realtà ho trovato il libro ironico solo a tratti e non così piacevole a leggersi... molto lento soprattutto nella prima parte; comunque,non buttiamoci giù! Forse, tra amici, i piccoli suicidi ci metteranno d'accordo...

Pacca sulla spalla a Michele :)

BarbaraAbar ha detto...

Quattro personaggi diversi ma profondamente uguali nell'esplorazione psicologica e tenacemente legati alla vita.
Ricerca della ragion di vita in chiave simpatica e quasi grottesca. Ho trovato questo libro lento all'inizio ma lentezza è in realtà dovuta al peso del soggetto.
Mi ha ricordato le ragioni per non esserci ancora mai salita... Ciao