"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 18 febbraio 2009

Fosca di Igino Tarchetti


Trama: è la storia dell'amore morboso di un giovane ufficiale, Giorgio, dal temperamento squilibrato e convulso per Fosca, donna isterica e deforme, e, quasi per difesa o reazione contro la consapevolezza della ripugnanza ch'essa è destinata a suscitare in chi l'avvicina, pronta ad affezionarsi "ma in modo violento, subìto, estremo", a quanto la circonda. Ambedue i protagonisti sono anime malate, ma la parte è invertita: la vittima, l'elemento passivo, è l'uomo, che viene trascinato nel gorgo.
Citazioni: "Il matrimonio è l'unione di due creature che si tollerano, e si amano qualche volta di amicizia, mai l'unione di due anime che si amano perennemente di amore.".
"Da 5000 anni l'umanità piange sulla caducità dell'amore".
"Nessuno può addossarsi la somma dei tuoi dolori, o versarti la dolcezza delle sue gioie, nessuno può togliere o aggiungere un atomo al tuo essere: non riporre le tue cure che in te stesso".
"L'onestà non fu mai né il retaggio né il privilegio della sapienza".
Il Confronto:
"E' un libro interessante, l'ho letto senza lasciarmi coinvolgere per paura di questo amore. La trama è ricca di eventi patologici. Il personaggio più importante è Fosca, una donna malata, un vampiro che succhia la vita di Giorgio e gli trasmette il suo morbo: è l'immagine della morte. L'entrata in scena di Fosca è inquietante: il posto a tavola sempre accanto a quello di Giorgio, ancora prima di vederla si assiste ad una manifestazione della sua malattia.
Il tema dell'amore nel libro è rappresentato secondo modelli contrapposti: l'amore romantico con l'adulterio, che assume valore di conflitto con le regole sociali e l'amore nei suoi risvolti morbosi, patologici, associato alla malattia e alla morte. L'amore con Clara è un amore vissuto, l'amore con Fosca è subito. E' un libro autobiografico, Giorgio è Tarchetti e le stesse nevrosi di Fosca sono la sua stessa malattia".
"Tarchetti fa parte degli "scapigliati", i quali con il culto del vero, con l'attenzione a ciò che è patologico e deforme, con il proposito di analizzarlo come anatomisti, introducono in Italia il gusto del nascente naturalismo".
"Fosca è pazza, è una vittima che aspettava qualcuno da imbrigliare nella sua rete. Con il marito non ce l'ha fatta. Giorgio era instupidito dal suo grande amore per Clara. Fosca comincia a irretirlo a poco a poco: quando lui si ritira lei lo ricatta con le crisi. Giorgio subisce tutto fino alla conseguenza estrema".
"La difficoltà maggiore di questo romanzo è la forma. Gli scapigliati si proponevano di rinnovare la letteratura e si scagliavano contro il Manzoni senza considerare che il Manzoni era un gigante rispetto a loro. Fosca per Tarchetti non è un caso clinico ma una metafora di come lui vede le donne: mostri e vampiri che riducono l'uomo alla loro stregua, prosciugandone le energie. Fosca non è una donna brutta, in realtà è solo magra: viene descritta con bei capelli ed elegante: oggi non sarebbe più considerata così brutta, potrebbe essere una modella. Clara non aveva lo stesso spirito di abnegazione e la stessa intensità nell'amare. In realtà chi amava di più era Fosca: era nata per amare, voleva vivere d'amore ma purtroppo il suo aspetto non l'ha favorita".
"Giorgio non la vede brutta perchè, a differenza degli altri, ravvisa in lei altre qualità. Ha subito l'amore di Fosca per pietà".
"Ho letto questo libro con difficoltà. Fosca come personaggio l'ho odiato, però ho cercato di cogliere qualche aspetto positivo. Mi sono imposta di arrivare alla fine per capire un po' la situazione della donna nella seconda metà dell'ottocento. La mentalità era abbastanza libera:
anche allora si tradiva allegramente. La bellezza per una donna era tutto mentre al giorno d'oggi conta anche l'intelligenza. Non vi è confronto fra l'infelicità che la bruttezza può cagionare ad una donna ricca e quella che può cagionare ad una donna povera: per la prima è di gran lunga maggiore".
"Non mi è piaciuto molto. Fosca ha avuto una vita molto sfortunata. Non ama se stessa e di conseguenza non sa veramente amare, ma tuttavia ha un grande bisogno d'amore. Molta poesia, molto pathos, struggente".

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