"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

martedì 17 gennaio 2012

Rossovermiglio di Benedetta Cibrario

Martedì 17 gennaio 2012 , ore 20,30
 Rossovermiglio
di Benedetta Cibrario
edizioni Feltrinelli
Trama: La protagonista del romanzo è una giovane donna appassionata e ribelle, ma è cresciuta in una famiglia - e in un ambiente - dove l'eleganza, la compostezza, la sobrietà e il rigore sono più che dei valori, sono l'unica forma di vita concepibile. Appena ventenne, accetta dunque un matrimonio combinato per lei dal padre. Non sarà una scelta felice, probabilmente anche perché il destino ha messo sulla sua strada l'affascinante ed enigmatico Trott, che nell'arco di un decennio, con tre impreviste apparizioni, comprometterà definitivamente il precario equilibrio del suo matrimonio. La protagonista incarna infatti un momento di trasformazione di un'intera società: troppo moderna per adattarsi docilmente a proseguire nel solco tracciato dalle altre donne di famiglia e al tempo stesso ancora troppo fragile, e soprattutto troppo poco abituata a dare ascolto ai sentimenti e alle emozioni, per vivere la propria ribellione sino alle estreme conseguenze. Ma è come se Trott l'avesse risvegliata da un incantesimo e fin dal primo incontro avesse innescato in lei un processo di cambiamento che non può più essere arrestato. Da qui la scelta di trasferirsi da sola nella campagna senese, a San Biagio, abbandonando una città, Torino, che sta rapidamente cambiando sotto l'impulso della nascente industria, e un marito che ha sempre sentito estraneo e che la tradisce sfacciatamente.

Citazioni: " Sposarsi per amore, che volgarità!"
"Frequenti mia moglie, se le capita, ne apprezzi l'indole e lo spirito senza secondi fini, la giudichi per quello che è: una donna il fuga, da un' epoca da un mondo perchè non ha avuto il coraggio di seguire le regole nè di mutarle. Tutto ciò che ha fatto l'ha fatto non per coraggio ma per una forma di viltà."
"Chi mi guardava vedeva una donna bella e altera e una buona dose di coraggio. e invece non c'era nulla se non uno smisurato orgoglio e la paura del mondo e delle chiacchere della gente."
"Ho dato via un figlio. Ho vissuto accanto al lui tutta la vita, l'ho visto crescere, correre, andare in bicicletta, gli ho insegnato a gestire questa tenuta, che un giorno sarà sua, ma non sono stata una madre."


Il confronto:
Una donna che nasce a Torino agli inizi del secolo, si sposa scegliendo il marito tra un numero di 5 nomi proposti dal padre, decide di sposare il conte Villaforesta perchè anche lui ha la passione per i cavalli, è un matrimonio infelice.
Nella sua vita fa tre scelte, la prima a Torino nel 1939 una donna educata in maniera ottocentesca che sceglie di diventare un’amante per un pomeriggio. La seconda scelta (1945) segue il consiglio dell’amante ritrovato dopo gli anni della guerra e lascia Torino per la Toscana e impiantare un’azienda vinicola. La terza scelta : negare l’esistenza del figlio. La ragione della sua vita è l’azienda vinicola e inseguire l’amore.

AB.: mi è piaciuta la lettera del marito. A volte mi sembra una protagonista forte, tenace. L’autrice in un'intervista  dice che ha operato la terza scelta: il figlio. In realtà non ha fatto scelte, è una donna debole. “Chi mi guardava vedeva una donna bella.”  "Ho dato via un figlio e non ho avuto il coraggio di essere madre". E’ una donna con una personalità un pò complessa.
Ha amato il Trott. Un  personaggio meschino che accettato i soldi da Villaforesta.
Del marito dice: "Un uomo che credeva di proteggermi e mi ha derubata di tutto".
MR. : Ci ha messo dieci anni ad abbandonare lo schifo di marito. Il tempo forse l’ha rivalutato ma non è stato un grand’uomo.
G.: Lei è debole per quello che non ha riconosciuto il figlio.
A.:. No, dice, di non averlo riconociuto per le chiacchiere della gente.
G. : anche una non-scelta è una scelta,  la terza via è quella di non intervenire.
R. : Provava un odio sordo per il bambino. Ormai vecchia quando decide di svelare la sua vera identità al figlio, che ha sempre avuto vicino, viene trattata quasi come una vecchia rimbambita. Come se stesse straparlando on non parlando affatto.
Lei è vittima delle convenzioni sociali anche il marito dice: "scappi ma non le affronti".
AB. : Villaforesta ha sempre tenuto i rapporti con la moglie.
R : Sì, però tramite l’avvocato: segue la vita della moglie dando anche una svolta importate: pagando il Trott per allontanarlo da lei.
A. B. .: il libro comunque non è male, si legge velocemente.
E. : il romanzo secondo me è un'occasione mancata, avrebbe potuto arricchirlo, fare un libro migliore. Poteva tratteggiare meglio i personaggi, farli parlare tra di loro, ed anche il periodo della guerra andava approfondito. E’ ricco di spunti ma avrebbe potuto essere di più.
P. : I personaggi sono stereotipati,  poteva essere un libro più breve.
E. : Mi è piaciuto lo rileggerei anche se incompleto.
A. : Credo di non averlo capito fino in fondo. Ci sono piani temporali diversi. Passa tutto il libro a parlar male del marito. In realtà lui ha passato tutta la vita prendersi cura di sé. Il centro del libro è l'incomprensione. Lei alla fine accusa  il marito di aver pilotato la sua vita e  anche con il Trott.
AB.: Lei sceglie il marito da una lista (fatta dal padre) di 5 nomi. Non ha scelto lei i nomi: è per questo che mi chiedo se è forte?!
A. : Anche noi crediamo di scegliere, ma in realtà, nella vita, abbiamo una cerchia ristretta di possibilità.
P. : Poteva essere un buon matrimonio, forse.
G. : è una storia di emancipazione e di nascita: si è trovata con un uomo anaffettivo ed era giovane.
AB : Alla fine lo critica ancora o no? Da pagina 210 “ Perché hai allontanato Trott da me? Perché ti sei intromesso nella mia vita, perché non mi hai lasciata andare per la mia strada…".
G. : Dietro il controllo dei sentimenti e delle emozioni c’è una fame d’amore ma non positiva.
E. : Non è stato facile nemmeno per lui stare con una persona che si è presentata in modo ostile e istaccato.
A. : Ribadisco: è un libro sulla mancanza di comprensione .
P. : Lei cede a Trott,  perché lui sa cosa vogliono le donne.
G. : Per me è una donna irrequieta.
E. : Lei si definisce “ Lunediante" cioè pigra di sentimenti, troppo poco abituata a dare ascolto alle emozioni.
R.: In fondo il  Trott le ha insegnato a conoscere il vino, come coltivarlo. Le ha insegnato un lavoro e questo è un aspetto positivo della loro relazione.
E. : Il rapporto con la madre è un po’ controverso.
CB : il marito si rivaluta molto, alla fine lascia un’immagine di sé più intensa. Lei ha trascorso parte della sua vita a fare la “principessa” e quando decide di essere libera si immerge nel lavoro duro e sodo della tenuta “La bandita”. In realtà si esilia.
A: Non c’è un buono che fa cose giuste e il cattivo che fa cose cattive.
Va anche letto nel periodo storico in cui è ambientato.
E. : Secondo me marito e moglie si equivalgono: provengono dallo stesso ambiente. assumono gli stessi comportamenti  e  trovano in seguito due persone molto diverse da sè: una prostituta e un libertino.