"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 8 maggio 2019

Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio

 Trama (da IBS): Johnny, la Resistenza e le Langhe sono i tre protagonisti a pari titolo di questo romanzo, trovato tra le carte di Fenoglio dopo la morte. Cronaca della guerra partigiana, epopea antieroica in cui l'autore proietta la propria esperienza in una visione drammatica, Il partigiano Johnny rivela un significato umano che va ben aldilà di quello storico-politico. Dalla formazione delle prime bande fino all'estate del '44 e alla presa di Alba seguiamo l'odissea di Johnny e dei suoi compagni fra gli ozi forzati nei casali, le imboscate contro gli automezzi fascisti, le puntate per giustiziare una spia in pianura, le battaglie campali, i rapporti tra le varie formazioni ribelli. Con un saggio di Dante Isella.


Il confronto:
 
P.B: dopo la lettura di questo libro ho capito che tendevo ad idealizzare la figura del partigiano. Visto nella sua quotidianità ha contribuito a darmi più consapevolezza di quello che è stata la resistenza. A livello letterario ha uno stile molto suo.

L.F. : Jonnhy essendo stato militare di carriera è allo sbando. Prima è capitato con i partigiani rossi, con organizzazioni virulente, poi ha preso posizione ed è andato con i bianchi badogliani. Il libro potrebbe sembrare noioso, prolisso. Il personaggio che mi ha colpito di più è il comandante Nord, bellissimo, vestito  come un dandy inglese, con divise tutte formidabili ed eleganti, quasi una presa in giro. Sembra che non succeda mai niente ma alla fine Johnny riesce a smascherare una spia e dice che ha fatto qualcosa anche lui per la resistenza. Un'altra figura che mi è piaciuta è la vecchia puzzona con il cane lupo. Lo sbando dell'esercito italiano ha dato adito ai tedeschi ed ai fascisti di poter riprendere in mano la situazione. Il colonnello fascista che aveva rinchiuso la vecchia era molto disponibile. La maggior parte dei contadini era con i partigiani. 
Non ha messo in rilievo il lavoro e il ruolo delle donne nella resistenza.

G.M.: un libro che va preso in piccole dosi perchè necessita di una certa concentrazione. Sono andata a Marzabotto e mi sono immersa nell'atmosfera partigiana.

C.D. : sembra una lingua inventata. Anche l'italiano non è proprio scorrevole, alcune parole infatti sono proprio inventate. Nel libro si nota la smania di combattere, si capisce che c'è lo spirito tipico dei giovani.

M.F. : quando Johnny è sul fiume, arrivano i tedeschi e con poche parole l'autore  rende l'idea della paura che aveva la gente.