"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

martedì 29 gennaio 2013

Il coraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani



Trama (da Feltrinelli editore): . Maurizio Maggiani, che si è rivelato uno dei più autentici 'raccontatori' di storie della narrativa contemporanea, fa muovere il suo protagonista, Saverio, in uno scenario dove la Storia incrocia la memoria e apre verso l'utopia. Dall'immobilità della malattia ( e del malessere) che lo inchioda al letto, Saverio, riafferra il filo perduto della sua esistenza e dei suoi progenitori, e riaggomitola eventi che da Alessandria d'Egitto (città di esuli, di anarchici, di sognatori) lo portano indietro ai fantasmi che allacciano poesia e anarchia. Ma non basta: l'impresa di Saverio impone un ulteriore scarto temporale e lo sbalzare irresistibile sulla pagina di memorie che riaccendono i roghi contro gli eretici nella Lunigiana ribelle del Cinquecento e la violenza dell'imperialismo romano contro il popolo degli Apui. Romanzo di romanzi, saga, cantare, "Il coraggio del pettirosso" è l'omaggio solenne e dolcissimo alla parola dei padri quando tornano ad abbracciarsi, al silenzio dei popoli quando tornano a raccontarsi dentro di noi.

Citazione "Quello del pettirosso è un coraggio umile e testardo come il coraggio di chi dall'incendio della Storia si leva leggero col suo sogno di libertà intatto"

Il confronto
M: Saverio, il protagonista del libro, cerca di dare senso alla propria esistenza intraprendendo un viaggio alla riscoperta delle origini. Dopo aver perso entrambi i genitori, si avventura nel deserto tra paesaggi mozzafiato e luoghi meravigliosi, descritti con minuzia di particolari. La sua casa diviene la natura, trascorre le notti cullato dal cielo e riscaldato dalle stelle. La sua vita è attraversata da brividi di libertà che gli ricordano i racconti del padre, un anarchico libertario. Il desiderio di comprendere le proprie origini nasce dalla scoperta di un libro di poesie di Ungaretti custodito dal padre nel proprio comodino. Da qui si generano gli interrogativi e le domande cui non riesce a dare risposta: come poteva un anarchico amare un autore implicato con il fascismo? Tutto si nasconde nella forza evocativa di quei versi meravigliosi.
In Italia, Saverio incontrerà misteriosamente Giuseppe Ungaretti, che gli consegnerà un antico foglio manoscritto riguardante Pascal, un eretico messo al rogo a Carlomagno.
Il libro è composto da storie un sapiente incastro di storie, che si svolgono in epoche diverse ma che si riconducono tutte al misterioso Pascal.

M: dopo la stasi iniziale, il libro ha iniziato a coinvolgermi e ad appassionarmi. È come se venissero convogliate in un unico romanzo tante storie diverse, legate da un filo conduttore.
A: il libro contiene pagine di alta poesia, soprattutto nelle meravigliose descrizioni della natura e del deserto. Tra i tanti eventi e storie che si incastrano tra loro, rimangono in sospeso, senza una precisa risposta, alcuni elementi: mi chiedo, ad esempio, se il sentimento che lega Saverio a Fatiha sia vero amore o soltanto sesso.
Saverio è il personaggio principale del romanzo; dalle situazioni narrate emerge un individuo molto fragile che non ha la forza necessaria per sostenere il peso della vita. Mi piacerebbe rileggere nuovamente questo libro per comprendere appieno certi passaggi.

L: E’ importante rileggere questo libro: soltanto con una seconda lettura è possibile comprenderne i nessi più profondi, i passaggi più sottili e le problematiche che possono essere attualizzate nella vita di tutti i giorni. Il romanzo è madido di descrizioni meravigliose, in cui la natura assume una posizione di primo piano,
L: E’ fondamentale considerare l’origine dell’autore, che proviene da zone libertarie ed anarchiche. Credo che l’autore si dilunghi molto, ha un modo di scrivere complicato e prolisso. Ho trovato meravigliosi i capitoli in cui è descritto il paese Carlomagno.
C: Anche io ho dovuto rileggere questo libro per capire totalmente tutti i significati nascosti. È un testo estremamente complesso, che procede con ritmo lento a dispetto di quanto ci si potrebbe aspettare dal titolo accattivante. L’autore propone la tematica dell’emigrante, che ricerca le proprie origini: Saverio è, infatti, uno sradicato, non si sente italiano ma nemmeno egiziano. Prevale un senso di inappartenenza, di estraneità a qualsiasi cultura e luogo. Molto interessante la figura femminile, Fatiha, una palestinese che accetta di diventare terrorista per identificarsi in qualcosa, per non essere del tutto sradicata. Mi ricorda molto Shirin, protagonista di Semina il vento di Perisinotto, in quanto anche in questo caso l’integralismo islamico e un atto di violenza terroristica rappresentano l’alternativa in cui ritrovare se stessi.
G: Pascal, secondo me, rappresenta il pettirosso: è colui che affronta la vita con la consapevolezza di cosa potrebbe accadergli.
M: è un romanzo molto poetico, sono rimasta affascinata dalle descrizioni della natura e della forte simbiosi di Saverio con gli elementi naturali. L’apertura mi ha ricordato La coscienza di Zeno. Il protagonista dichiara, infatti, la funzione terapeutica della scrittura, che diviene un potente mezzo di comprensione della realtà.
Il continuo intrecciarsi tra finzione e realtà determina lo smarrimento del lettore, che fatica a comprendere la poliedricità dei significati nascosti nelle pagine di Maggiani. L’autore affida ai libri di Ungaretti un ruolo fondamentale: il poeta è, infatti, colui che innesca in Saverio il desiderio di scoprire le proprie origini, di conoscere i segreti del padre che custodiva gelosamente i libri di un uomo politicamente tanto distante. Ungaretti è amato da tutti indipendentemente dal proprio orientamento politico, riesce a penetrare in ogni anima, affidandogli il suo messaggio. Il porto sepolto rappresenta il tentativo di Saverio di riscoprire se stesso e le proprio origini.

P: Non è un libro che ho interiorizzato, non sono riuscita a sentirmi coinvolta, mi è rimasta una certa amarezza per non aver compreso totalmente certi passaggi. È un romanzo complesso, faticoso, in cui si mescola finzione e realtà, e si intrecciano stili di scrittura completamente diversi.
C: Mi è piaciuta molto la descrizione della natura e delle bellezze floreali del deserto.
E: ho faticato a leggere questo libro, in quanto alcuni punti mi annoiavano. Penso che Saverio sia una persona comune, che cerchi di darsi un’origine, di trovare qualcosa in cui identificarsi. Ha il coraggio di prendere decisioni e di fare cambiamenti. Mi ha ricordato Shirin del libro "Semina il vento" che è costantemente alla ricerca delle proprie radici.