"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 19 dicembre 2018

Prigionieri del paradiso di Arto Paasilinna

Ci  siamo incontrati
Mercoledì 19 dicembre alle ore 20.30
 nella sede della biblioteca
  e confrontati sulla lettura dei libro
Prigionieri del paradiso di Arto Paasilinna 
ed. Iperborea

 
Un aereo su cui viaggia una missione dell’ONU è costretto a un ammaraggio di fortuna in un angolo sperduto dell’arcipelago indonesiano. I superstiti – una colorita combriccola di infermiere svedesi, taglialegna e ostetriche finlandesi, medici norvegesi, piloti e hostess inglesi – riescono per miracolo a raggiungere una spiaggia circondata da una giungla impenetrabile. Superato lo sconforto iniziale e pur senza perdere la speranza di un ritorno a casa, la comunità di naufraghi si dedica con crescente allegria all’organizzazione della sopravvivenza sull’isola tropicale: anche se il soggiorno sarà provvisorio, perché non allietarlo con quell’indispensabile superfluo che dà sapore alla vita? Per esempio un frigorifero ricavato dai giubbotti salvagente, un’irrinunciabile sauna, un consultorio per la diffusione dei metodi contraccettivi o, perché no, una distilleria clandestina. E se proprio alla fine bisogna salvarsi, perché non farlo lanciando un grandioso S.O.S. allo spazio? Grazie al suo humour irriverente e ai suoi personaggi anarchici, folli e ribelli, Paasilinna rivolta come un calzino il topos letterario dell’isola deserta e inventa un’esilarante avventura utopica dove si scopre che con un’equa distribuzione delle ricchezze, una maggiore giustizia e una liberazione da ogni sovrastruttura “civile” si può anche raggiungere la felicità. Forse.