"Ci sono libri che si posseggono da vent'anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sè di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent'anni, viene il momento in cui d'improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri di un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione."

Elias Canetti

«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»

(I. Calvino, Perché leggere i classici, def. 6)


Il critico Lytton Strachey (a destra) prende il tè con Rosamond Lehmann e suo fratello, John Lehman del circolo Bloomsbury : i componenti del celebre circolo letterario inglese che ha contribuito a definire la cultura britannica nel periodo tra le due guerre

mercoledì 10 dicembre 2008

Una banda di idioti di John Kennedy Toole

Trama: La "Banda" è ambientato nella città natale di Toole, New Orleans, e racconta la storia di Ignatius O'Reilly, un personaggio definito da Walker Parcy "senza alcun precedente nella storia della letteratura mondiale". Ignatius, grasso e indolente giovane uomo di talento, laureato in filosofia medievale, se la prende con tutto e con tutti. Accusa il mondo intero di buttare nella spazzatura una vita fatta di tv, musica inascoltabile e fesserie varie. Senonché trascorre lui stesso gran parte della giornata in questo modo. Si ritiene un genio, ma non riesce a produrre nulla di convincente, se non pasticci. La madre lo salva in svariate situazioni, finché un giorno viene arrestato in stato di ubriachezza, e lei cerca di ricoverarlo...

Citazione: "Quella che vedi sul pavimento è la mia visione del mondo, la devo ancora sistemare, quindi bada a dove metti i piedi"
"Quando la ruota della fortuna gira verso il basso, vattene al cinema e dimentica tutto il resto"

Il Confronto:
"Libro interessante. Descrive il comportamento di Ignatius, uno stravagante personaggio: intellettuale, ideologo, fannullone, parassita e paranoico che parla un linguaggio tutto suo, eccentrico e pericoloso, con un immenso senso di autostima e quindi incapace a relazionarsi con il resto del mondo. La madre iperprotettiva è stata la causa dei problemi del figlio".

"Passabile, se non altro ci vuole una bella fantasia a mettere insieme tutti questi idioti. Il protagonista però non è un idiota, è un pazzo intelligente che vive la vita con una sua logica, ha una grande considerazione di se stesso. Vi sono situazioni umoristiche che sfiorano l'assurdo, a tratti è divertente e a tratti diventa un po' pesante".

"Tutti i personaggi di questo libro, dal poliziotto alla padrona del locale "Notti di follia", alla ragazza con il pappagallo, alla signorina Trixie, sembrano scarti della società. Dal titolo pensavo ad un libro spiritoso invece è triste, tristissimo. La madre è un personaggio che fa tenerezza. Come in "Un fardello di grazia" la madre ha amato molto il figlio aiutandolo come poteva. Ella diventa però una persona debole, beve e non sa badare più nemmeno a se stessa e il figlio la disprezza."

"Molto cinematografico, come un film demenziale. E' stato scritto negli anni 60, ha una valenza provocatoria oggi come allora. E' il periodo della guerra in Vietnam. Ci sono molti tratti autobiografici: la madre dell'autore è stata severamente punita con la morte del figlio, che si è suicidato. Forse il messaggio che egli vuole dare è che le madri dovrebbero pensare un po' più a se stesse senza intervenire eccessivamente nelle scelte dei figli. E' interamente permeato dalla tristezza e dallo squallore, non è un libro umoristico come sembra."

"Quando ha finito la scuola non ha trovato lo sbocco giusto ai suoi studi. E' un intellettuale, è contro lo sfruttamento. L'unico suo gesto affettuoso è nei riguardi di Mirna quando alla fine del libro le accarezza la treccia"

"Madre e figlio hanno in comune il senso dell'opportunismo:" si salvi chi può".

Nessun commento: