
Condannato per un delitto di cui è parso fin troppo ansioso di
dichiararsi colpevole, Adriano salva in carcere un ragazzo, Bruno, da
una violenza sessuale. Ma Bruno non è un detenuto qualsiasi: è il figlio
di un boss mafioso. Quando Adriano esce dalla prigione trova Bruno ad
aspettarlo, pieno di una riconoscenza che finisce per rivelarsi
pericolosa per lui, per i suoi affetti e per tutto il mondo che sta
cercando di ricostruire intorno a sé. Così Adriano dovrà alla fine
affrontare Bruno e mettere in gioco la propria esistenza per salvare
quella delle persone che ama. Ambientato in una Milano visionaria,
questo thriller psicologico assume le cadenze di una tragedia greca,
dove il destino incalza l'eroe costringendolo a scelte drammatiche.
Il confronto
Luciano:
è un giallo sui generis, molto profondo. Non è un thriller ma un noir. Mi ha
ricordato “ La promessa” di Durrenmatt. L'amicizia è la tematica predominante.
In particolare quella autentica fra Carlo e Adriano. Ma c’è un altro tipo di
amicizia, quella obbligata che ha con Bruno a causa di un debito di
riconoscenza contratto in carcere. Infatti trattandosi di un camorrista
l’amicizia con Bruno è particolare, perchè soggiace alle regole della mafia. Mi
ha suscitato simpatia il fatto che Adriano è un bibliotecario. I rapporti che
Adriano ha con le donne, soprattutto con la moglie, sono un po' ossessivi
(per.es. la fissa per i reggiseni). La claustrofobia, il non aprire gli
scatoloni, il non decidere sono aspetti della sua personalità contorta.
Mi è
piaciuto quando denigra l'importanza della psicanalisi perché è una posizione
che condivido.
Maddalena
S.: Non mi è piaciuto molto. E’ significativa la tematica dell'amicizia. Mi ha
deluso vedere il protagonista crollare così per una donna.
Marco:
mi ha fatto specie che la parola dio sia scritta sempre con d minuscola, forse
a voler significare il suo ateismo.
Gianfranca:
Adriano non aveva pagato abbastanza per la morte della moglie e non ha un
motivo per vivere. E' una persona tormentata. La moglie era pazza e voleva
suicidarsi. Forse vuol fare una riflessione: ciò che ci accade è per volere di
Dio? L'ho letto volentieri, leggero, piacevole.
Maddalena
R.: Come giallo era un po' scontato. Mi è sfuggito il suo pensiero. C'è la
storia, ci sono i personaggi, ogni tanto il protagonista esprime dei giudizi,
come per esempio sulla psicanalisi, ma mi sono un po' persa. Mi dà
l'impressione che lui rotoli in questi episodi un po' casuali.
Roberta:
Adriano si sente colpevole per non essere riuscito a salvare la moglie. Le
situazioni in cui si trova con le altre donne sono un po' squallide.
Gianfranca:
Purtroppo sono dinamiche normali nella vita attuale: vai con una ma ti piace
anche l'altra,
Ornella:
la storia è più da film.
Cristina:
Lettura veloce, piacevole, non impegnativa ma mai banale. E’ romanzo d’
evasione. Adriano ha l’indole del salvatore, di fronte ad un'ingiustizia si
mobilita. La psicanalisi di cui si parla è quella di moda in America, in cui
l’aspetto economico è rilevante. In realtà in Italia c'è una sensibilità maggiore
verso il paziente e l’aspetto della cura non è trascurabile. Lo scrittore ha
liquidato la questione con troppa leggerezza. Anche l'amicizia con Carlo è
permeata da sensi di colpa che hanno inizio nell’infanzia, e in particolare da
quando Adriano lo ha spinto dalle scale.
A seguito dell’episodio Carlo è soggetto a crisi nervose. Non
si capisce se Adriano si salva. Il finale è aperto quindi la storia non è
finita.
Patrizia:
il prete che rinnega la sua fede davanti alla madre morente è l'unica cosa che
mi ha colpita. Curiosa è anche la reazione di Adriano che pur non essendo
credente in reazione a questo comportamento è indotto a rassicurare alla madre
in punto di morte che Dio esiste. L’esistenza di dio è da intendersi come
giustificazione del proprio essere.
Emanuela:
Adriano ha un senso etico. Non si sottrae certo alle risse. Sembra la
sceneggiatura di un film.
Elena:
durante la lettura ho avvertito la sensazione che per Adriano si trovassero
troppe giustificazioni per l’omicidio della moglie. Una cosa su cui non avevo
riflettuto è che lui ha avuto parecchi episodi di violenza, anche con la
moglie. Nella sua vita si alternano rabbia e senso di colpa. Il dubbio aleggia
su tutto.